Diario da Gaza 24

“Gli israeliani stanno usando una nuova arma, la sigaretta”

Rami Abu Jamous scrive il suo diario per Orient XXI.. Giornalista fondatore di GazaPress, un’agenzia di stampa che forniva aiuto e traduzioni ai giornalisti occidentali, Rami ha dovuto lasciare il suo appartamento a Gaza con la moglie e il figlio Walid di due anni e mezzo. Ora condivide un appartamento con due camere da letto con un’altra famiglia. Nel suo diario, racconta la sua vita quotidiana e quella degli abitanti di Gaza a Rafah, bloccati in questa enclave miserabile e sovraffollata. Questo spazio è dedicato a lui.

Rafah, 23 aprile 2024. Un uomo compra sigarette rollate a mano dalla bancarella di un venditore in una strada del mercato.
MOHAMMED ABED / AFP

Sabato 27 aprile 2024.

Vi ho già parlato degli aiuti alimentari che arrivano con il contagocce, dei prezzi che possono aumentare fino a 10 o 20 volte. Oggi, ad esempio, a Rafah si possono trovare le banane a un prezzo 20 volte più alto rispetto a prima della guerra. Ma non vi ho ancora parlato della mancanza di sigarette.

Non è affatto una questione secondaria come potrebbe sembrare. Dato che non fumo, finora non mi ero mai interessato alla cosa. Una sigaretta sfusa che prima costava 1 o 2 shekel ora costa 40 shekel (10 euro), mentre un pacchetto può arrivare a costare quasi 1.000 shekel, l’equivalente di 250 euro.

Dividere una sigaretta tra quattro persone

Ho chiesto a un amico che fa parte della famiglia di Shaher – nota per l’importazione di tabacco dall’Egitto – il motivo per cui i prezzi siano aumentati così tanto. Mi ha detto che, dopo il 7 ottobre, gli israeliani hanno vietato l’ingresso del tabacco sotto ogni forma. Qui, gli uomini di solito fumano sigarette e le donne fumano il narghilè. A volte arrivano anche delle stecche di contrabbando, ma sono così poche che i prezzi sono astronomici. Per qualche marca di tabacco come Marlboro, i prezzi possono arrivare fino a 1.000 dollari a stecca. I contrabbandieri stanno cercando di convincere i trasportatori a caricarle sui camion di aiuti. Ho saputo che a un autista possono arrivare a offrire più di 5.000 dollari per far arrivare qualche stecca di sigarette, o a volte una cassa – vale a dire 50 stecche – che può valere fino a 100.000 dollari. Ho detto ai miei amici che mi sembra una cosa assurda. Chi può permettersi di comprarle a questi prezzi folli?

Ovviamente, nessuno. È per questo che la gente si arrangia come può. Qualcuno arriva fino al confine per chiedere delle sigarette ai soldati egiziani. Su Facebook, ci sono annunci con richieste di questo tipo: “Siamo in tre, stiamo cercando un quarto per dividere una sigaretta”. Oppure: “Ho mezza sigaretta, la scambio con un po’ di tabacco per il narghilè”. All’inizio pensavamo fossero tutto uno scherzo. Poi un amico mi ha detto:

Ho un po’ di soldi, e perciò posso permettermi di comprare una sigaretta al giorno per 30 o 40 shekel. Ma conosco molte persone che dividono una sigaretta con altri quattro, è diventata una cosa abbastanza comune.

Fumare erbe al posto del tabacco

Le sigarette erano già care prima, per le tasse imposte da Hamas, anche se per loro il tabacco è proibito dalla religione. Quando il prezzo di un pacchetto arrivava a costare 20-30 shekel (tra i 5 e i 7,5 euro), molti fumatori ripiegavano sul tabacco da arrotolare, che chiamano “tabacco arabo”. Ma un chilo di tabacco è arrivato a 1.000 shekel (250 euro). Un pacchetto di cartine prima costava 1 shekel, ora ne costa 100. Le sigarette elettroniche che prima costavano 30 shekel, sono arrivate a costare 500 shekel.

Le persone hanno trovato un’alternativa al tabacco. Molti fumano le foglie di malva vegetale, che arrotolano nella carta. Normalmente, è una pianta che viene utilizzata per preparare la molokhia1, un piatto molto comune nella cucina regionale. Oggi 1 chilo è arrivato a costare 10 shekel. Per questo altri hanno cominciato a fumare tè o carcadè. Con la conseguenza che il prezzo del tè, del carcadè e della malva è aumentato. Un amico fumatore mi ha detto:

Prima fumavo un pacchetto al giorno, oggi fumo due o tre sigarette arrotolate con un po’ di tabacco e, all’occorrenza, una miscela di tè e carcadè per sentire il sapore della nicotina. Ma non basta, sono sempre molto nervoso e questo mi porta ad avere continui litigi con mia moglie e i miei figli. Non sopporto più la mancanza di sigarette, basta un niente a infastidirmi.

Il mio amico ha usato un’espressione araba: “Non sopporto la mosca che si posa sulla mia testa”. Mi ha detto che capita a tutti i fumatori di Gaza, e qui ce ne sono molti. Inoltre, secondo lui, quello che sta succedendo non è un caso, perchè gli israeliani lasciano passare un bel po’ di cose ma non il tabacco, senza dubbio nella speranza di far aumentare il nervosismo degli abitanti di Gaza, aggravando ancor di più il caos, dal momento che la gente già muore di fame, che si precipita a raccattare i pacchi lanciati con il paracadute e che attacca i camion degli aiuti per accaparrarsi un sacco di farina...

La guerra psicologica israeliana

Sempre secondo il mio amico: “I litigi a causa delle sigarette sono diventati un grosso problema”. Uno dei suoi amici ha litigato con la moglie perché gli aveva lavato la camicia senza accorgersi che c’era una sigaretta nel taschino. Un litigio che ha portato al divorzio. E ancora: “Ci sono un sacco di storie come questa. All’inizio credi che le persone stiano scherzando, ma poi ti rendi conto che è tutto vero”. Allora ho detto che potrebbe essere buona occasione per smettere, ma lui mi ha risposto: “Non fumi e quindi non puoi capire. Fumare è un modo per calmarsi. Quando sei arrabbiato, accedi una sigaretta e ti passa. Mentre rifletti, fumi una bella sigaretta”. Anche altri amici mi hanno dato la stessa risposta: “Hai bisogno di una sigaretta per calmarti, una sigaretta per affrontare la paura, per combattere l’ansia”. E questo gli israeliani lo sanno bene.

Sembra proprio che gli israeliani stiano usando una nuova arma: la sigaretta. La mancanza di tabacco rientra nella guerra psicologica di Israele, insieme alle continue voci di un imminente attacco a Rafah con una prossima occupazione dell’intera Striscia di Gaza. Come dico spesso, quando si vive in questa regione del mondo, si deve credere alle teorie del complotto. Il tabacco fa male alla salute, ma è l’ideale per la guerra degli israeliani.

1La molokhia è una pianta abbastanza grande, con fiori gialli, simile alla malva, che produce un piccolo numero di semi. Di solito le sue foglie sono usate per preparare una zuppa o uno stufato. [NdT].