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Il Presidente egiziano Al-Sisi a Parigi. Bisogna salvare Alaa Abd el-Fattah

In occasione della visita di oggi a Parigi del presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, che sarà ricevuto dal presidente francese Emmanuel Macron, pubblichiamo questa lettera di Sanaa Seif, sorella del prigioniero politico Alaa Abd el-Fattah, in sciopero della fame da più di cento giorni. La Francia deve usare tutto il suo peso per salvare questa figura della rivoluzione egiziana.

Il Cairo, 23 maggio 2015. Alaa Abdel Fattah dietro la gabbia degli imputati durante uno dei suoi processi
Khaled Desouki/AFP

In occasione della visita del presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi a Parigi questo venerdì, vorrei scrivervi per darvi qualche informazione sul caso urgente di mio fratello Alaa Abd el-Fattah, prigioniero di coscienza anglo-egiziano e attivista per la democrazia, imprigionato in Egitto per gran parte dell’ultimo decennio.

Alaa ha iniziato il 2 aprile scorso uno sciopero della fame senza limiti di tempo. Del tè con un po’ di latte scremato o un cucchiaino di miele è tutto ciò che ha permesso a mio fratello di restare in vita questi ultimi 109 giorni. Consuma quello che si considera essere il 5% dell’apporto calorico medio in condizioni normali.

Alaa è una delle voci più importanti del movimento laico e democratico e questo gli è costato l’arresto. È stato nominato cittadino onorario della città di Parigi nel 2021, e nove dei consiglieri della giunta hanno recentemente pubblicato il 26 giugno 2022 un comunicato su Le Monde per chiedere la sua liberazione.

Lo sostengono la ministra britannica degli affari esteri, decine di deputati britannici, il senatore americano Bernie Sanders, il comitato di redazione del Washington Post, il co-direttore del partito tedesco dei Verdi Omid Nouripour, il Comitato per la protezione dei giornalisti, Amnesty International, decine di attori di Hollywood, Reporter senza Frontiere, l’Electronic Frontier Foundation, e molti altri ancora.

Il 21 giugno, la ministra britannica degli affari esteri ha confermato al parlamento di “lavorare duramente per ottenere la sua liberazione”. Esiste un largo consenso internazionale all’interno delle democrazie occidentali sulla necessità che Alaa sia liberato e consegnato al Regno Unito, ma il suo stato di salute va rapidamente deteriorandosi.

Vi chiedo di approfittare immediatamente della visita del presidente al-Sisi per aggiungere la voce della Francia a quelle che già fanno pressione per la liberazione di Alaa. Se al-Sisi dovesse constatare, nei suoi viaggi ovunque in Europa, di doversi confrontare con le stesse domande, con un fronte unito, questo accelererebbe la sua liberazione. La nostra unica speranza è che questo avvenga prima che sia troppo tardi.

L’eurodeputato francese Mounir Satour ha scritto con forza su Twitter, riferendosi a un recente articolo del New Yorker su Alaa:


Senza la liberazione di Alaa Abd el-Fattah, la #COP27 si trasformerà in un disastro per l’Egitto,
E potete contare su di me e altre/i eurodeputati per realizzare la profezia del New Yorker.

Non siamo mai stati così vicini a far uscire Alaa di prigione, o a perderlo per sempre. La sua liberazione sarebbe una grande vittoria per la democrazia e i diritti umani nella regione. La sua morte, d’altra parte, sarebbe, questo è certo, una grande perdita per la nostra famiglia, ma è importante far capire alle autorità egiziane che costituirebbe anche un colpo devastante nei confronti della campagna cosmetica di riabilitazione che il presidente al-Sisi intende portare avanti ospitando la COP27.

Io stessa sono stata arrestata tre volte nel corso di poco più di tre anni sotto il regime attuale di al-Sisi. Conosco dunque la triste realtà di ciò che significa essere un prigioniero politico in Egitto.

Fate ciò che potete per difendere il caso di Alaa durante il soggiorno di al-Sisi in Francia. Se possiamo aiutarvi in qualunque modo, non esitate a farcelo sapere. Possiamo rapidamente fornirvi citazioni, interviste, o contenuti mediatici se sono necessari.

Cordialmente,

Sanaa Seif