Focus elezioni turche

Per Erdoğan l’ombra di una sconfitta

Recep Tayyip Erdoğan durante un comizio elettorale ad Ankara, 30 aprile 2023.
Adem Altan/AFP

Le presidenziali e politiche che si svolgeranno il 14 maggio sono le elezioni più importanti in Turchia dalla fine della dittatura militare e dalla vittoria di Recep Tayyip Erdoğan nel 2003. Dopo aver messo in atto misure riformiste nell’ambito dei negoziati avviati con l’Unione europea, c’è stata una svolta autoritaria da parte della presidenza Erdoğan che ha accentrato il controllo sulle istituzioni del paese e ridotto le libertà pubbliche e l’indipendenza della magistratura. Inoltre, è stata intensificata la repressione contro i movimenti curdi. A livello regionale, Erdoğan ha portato la Turchia ad intraprendere operazioni militari in vari conflitti, dalla Siria alla Libia. Poi i ripetuti insuccessi economici, nonostante l’iniziale impulso dato allo sviluppo del paese che aveva permesso al presidente uscente di vincere le ultime elezioni. Infine, il terremoto del febbraio 2023 che ha evidenziato sia il mancato rispetto delle norme sismiche da parte delle imprese appaltatrici legate al regime sia l’incompetenza nelle operazioni di soccorso.

Una situazione che potrebbe rendere possibile, per la prima volta, una vittoria dell’opposizione. Ma anche in caso di vittoria, l’opposizione dovrà essere in grado di superare le divisioni per affrontare l’auspicata apertura politica da parte della società, ideando una politica economica che tiri il paese fuori dalla recessione. Sul piano della politica estera, è probabile, invece, che prevarrà una forma di continuità, soprattutto nella linea politica di Ankara nei confronti della Siria e nelle sue relazioni conflittuali con la NATO. Infine, un’ultima domanda: In caso di sconfitta, il presidente Erdoğan accetterà di riconoscere la sconfitta?